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Pensioni, sindacati pronti a scendere in piazza 'Le bugie hanno le gambe corte'


Tre grandi assemblee sono in programma il prossimo 9 maggio a Padova, Roma e Napoli e una manifestazione nazionale il 1° giugno in piazza del Popolo a Roma. I Sindacati Spi-Cgil, Fnp-Cisl, Uilp-Uil e Savt Retraités annunciano l'avvio della mobilitazione dei pensionati per protestare contro la totale mancanza di attenzione nei loro confronti da parte del governo. “L'unica misura messa in campo - denunciano i Sindacati - è stata quella del taglio della rivalutazione, che partirà dal 1° aprile e, a cui si aggiungerà un corposo conguaglio, che i pensionati dovranno restituire nei prossimi mesi”. La tanto sbandierata pensione di cittadinanza invece finirà per riguardare un numero molto limitato di persone e non basterà ad affrontare il tema della povertà. Nulla è stato previsto inoltre sul fronte delle tasse, che i pensionati pagano in misura maggiore rispetto ai lavoratori dipendenti, e tanto meno sulla sanità, sull'assistenza e sulla non autosufficienza, che sono temi di straordinaria rilevanza per la vita delle persone anziane e delle loro famiglie e che necessiterebbero quindi di interventi e di risorse.
Una montagna di bugie e si sa che le bugie hanno le gambe corte, infatti, l’INPS, che a gennaio aveva aumentato le pensioni applicando la normativa vigente (concordata con le organizzazioni sindacali), ad aprile le ridurrà in applicazione della legge di bilancio del governo giallo-verde. Le riduzioni riguarderanno tutte le pensioni superiori a 1.540 € lordi. Il taglio è consistente, si tratta di circa 3,5 miliardi di euro per i tre anni previsti ma avrà effetti permanenti sulle pensioni, per quasi un miliardo all’anno per gli anni successivi. Il taglio del governo (come la Fornero) ha effetti moltiplicatori e colpisce in particolare le pensioni con piena contribuzione da lavoro. Quei tagli vanno ben oltre “qualche centesimo”. Il governo chiede all’INPS di spostare a giugno le trattenute di quanto pagato in più nei primi tre mesi. Come dire“Rimandiamo tutto a dopo le elezioni Europee”. Oltre al danno, la beffa. Concludono i sindacati Spi, Fnp,Uilp e Savt Retraités: “Il governo si è dimostrato del tutto sordo alle rivendicazioni e alle necessità dei pensionati italiani, accusati addirittura di essere degli avari per aver osato protestare a fine dicembre contro il taglio della rivalutazione. La loro mobilitazione è quindi necessaria e non più rinviabile!”.
In vista delle assemblee e della manifestazione nazionale i sindacati valdostani dei pensionati organizzeranno incontri pubblici sul territorio.

 

Articolo del 29/03/2019

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