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Unicredit, preoccupazione dopo i tagli previsti a livello nazionale


Preoccupazione elevata tra i lavoratori dell'Unicredit, anche in Valle d'Aosta. I vertici dell'istituto hanno presentato, a inizio dicembre, il nuovo piano industriale che prevede, tra le altre cose, tagli per 8 mila lavoratori tra Italia, Germania e Austria. Oltre alla chiusura di 500 filiali, non è stato ancora chiarito come e dove avverranno questi tagli, ma c'è preoccupazione anche in Valle d'Aosta, dove sono presenti 10 agenzie e 3 sportelli con un totatel di cento dipendenti. Anche in questo caso si ipotizzano percorsi di prepensionamento. Per Marina Milanesio, segretario generale Fisac Cgil Valle d'Aosta, afferma: "È inaccettabile l'ennesimo piano industriale basato sul taglio del personale, con una rete di sportelli già in ginocchio per carenze di personale. In Valle d'Aosta come in gran parte delle sedi in Italia. Un piano che, oltretutto, prevede una forte ridistribuzione di capitale agli azionisti. Come sta succedendo in decine di altre imprese sane, si continua a parlare di esuberi considerando il lavoro qualcosa di superfluo al servizio del capitale. È ora di invertire la tendenza recuperando la visione di una banca al servizio dell'economia, prospettiva che è in discussione anche nella trattativa in corso per il rinnovo del Contratto Nazionale con ABI".

Per quanto concerne invece la situazione BCC, è stato un fine d'anno dolceamaro. Dopo i numeri "in rosso" degli ultimi anni, l'istituto che ha sede legale a Gressan si appresta a chiudere il 2019 con un bilancio in attivo. Ma questa al momento è l'unica buona notizia, perché per il futuro della Bccv sono maggiori le incognite rispetto alle certezze. C'è la cosiddetta riorganizzazione, che ha già portato alla chiusura di sportelli e filiali nei mesi scorsi come quelli di Aosta Nord, Champoluc, Arvier e Antey-Saint-André. I vertici della banca stanno elaborando nuovi interventi per abbattere i costi, compreso quello del lavoro. A pesare, tra le altre cose, è la necessità di far rientrare il prestito di 14 milioni concesso dalla Cassa Centrale Banca (il gruppo che da gennaio è proprietario della Bcc) per appianare la perdita di oltre 15 milioni fatta segnare da Bccv nel bilancio 2017. La paura tra i dipendenti è quello di un prossimo taglio dei posti di lavoro. Commenta Marina Milanesio: "C'è un processo di riorganizzazione generale  nella Bcc valdostana, come accade in altre banche, per questo sono avvenute delle chiusure di sportelli. Rientra nel piano anche il  costo del lavoro per migliorare la redditività. È in corso una trattativa sindacale". 

Articolo del 22/12/2019

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