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Barbara Capelli confermata segretaria generale SLC


"In questo momento viviamo uno scenario economico e sociale difficile, indubbiamente scontiamo anche il fatto che in questi anni, il movimento sindacale, è stato oggetto di un vero e proprio attacco concentrico costruito nel tentativo di indebolire l’efficacia della sua azione. Si è voluto mettere il Sindacato in un angolo". Lo scrive Barbara Capelli nella relazione stilata in occasione del VII congresso regionale di SLC, che ha avuto luogo lunedì 19 dicembre ad Aosta nel salone del ristorante Intrecci. Nella sua relazione Capelli tocca vari temi e si concentra maggiormente sulla situazione delle aziende di cui si occupa la sua categoria in Valle d'Aosta: dal settore grafico ed editoria al Casinò di Saint-Vincent, da Telecom (TLC) alla RAI fino ad arrivare alle Poste. Proprio su Poste Capelli sottolinea: "La SLC Valle d’Aosta ritiene necessario un forte impegno per conseguire, con il coinvolgimento delle istituzioni locali e il fattivo contributo della Segreteria Nazionale, un risultato che dia una risposta concreta e soprattutto, complessiva per garantire, da un lato, un servizio di qualità ai cittadini valdostani e ai dipendenti di Poste di poter lavorare con dignità. Va salvaguardato il mantenimento delle funzioni di servizio pubblico per l’intera comunità. In particolare nei territori montani, come la realtà valdostana, dove il servizio postale riveste un’importanza sociale rilevante. Un impegno attento e costante a contrastare una privatizzazione, la cui priorità è quella di fare cassa senza che vi sia una visione per il futuro". 

Sul Casinò di Saint-Vincent asserisce la segretaria generale Slc Valle d'Aosta: "Il Casinò de la Vallée è per dimensioni e ruolo una delle realtà più importanti della nostra regione nonostante la continua fuoriuscita di personale. Si tratta di una azienda complessa. La sua storia e il suo sviluppo sono strettamente connessi con il territorio con le istituzioni e con la politica. Dal primo accordo del Ottobre 2013, per fronteggiare i conti in rosso dei risultati di bilancio, a quello di maggio 2014 sul taglio delle retribuzioni, a quello di luglio 2017 nuovamente su riduzione di personale e taglio dello stipendio, fino ad arrivare al concordato del 2019, non ci siamo mai, come organizzazione sindacale sottratti ad un confronto volto a garantire continuità a questa azienda".

Sul versante Telecom, Capelli fa una premessa: "Un grande Paese come il nostro non può ridursi a essere solo un utilizzatore finale delle nuove tecnologie. Deve invece mantenere, per quanto possibile, una capacità cognitiva e industriale, deve poter partecipare con le sue aziende, con le sue università e i suoi centri di ricerca al consolidamento e allo sviluppo del settore in Europa e nel mondo.Il mercato non garantisce questo risultato. Servono investimenti pubblici e soprattutto una scelta precisa di politica industriale". E nello specifico sull'azienda scrive: "Più volte le Organizzazioni Sindacali hanno chiesto incontri ai vari Governi. Sono anni che il sindacato sostiene unitariamente la necessità di un riassetto del settore delle telecomunicazioni adottando un approccio più razionale che consenta di recuperare i ritardi nella realizzazione della rete di nuova generazione. Siamo pienamente coinvolti in questo processo sia per la necessaria tutela del lavoro esistente sia per garantire lo sviluppo delle tecnologie digitali indispensabili alla crescita economica del paese".

La Segretaria focalizza poi l'attenzione sulla situazione dell'azienda in Valle d'Aosta: "In Valle d’Aosta abbiamo una sede Tim ad Aosta, con poco meno di 50 lavoratori e una sede Telecontact center a Pont-Saint-Martin che si occupa del call center della Tim, con circa una novantina di lavoratrici e lavoratori che ad oggi devono affrontare la chiusura della sede di Pont-Saint-Martin e che ad aprile, in un ottica di efficientamento di costi della casa madre Tim, saranno trasferiti ad Ivrea".

"La Slc si sta battendo perchè questo non accada - rimarca Capelli - , ma sarà inevitabile purtroppo, quindi, è cominciata una difficile trattativa, che ci vede coinvolti ad ottenere le migliori condizioni per
questi lavoratori, come ad esempio essere riusciti a far utilizzare la sede Tim di Aosta, in modo
da far scegliere ai lavoratori dove conviene loro andare a lavorare in base alla loro residenza,
infatti una ventina di loro abitano ad Aosta e in alcuni casi hanno un contratto part time, quindi
il trasferimento ad Ivrea, voleva dire che sarebbe stato più il tempo del viaggio, che il lavoro di per se stesso". E conclude: "Ma la battaglia continua con Tim e Telecontact Center e siamo sono all’inizio".

 

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Articolo del 23/12/2022

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